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Attualità sabato 21 novembre 2020 ore 14:22

Un nuovo impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi? Cittadini in allarme

I residenti si sono rivolti alla Regione Toscana e al sindaco per presentare le loro osservazioni sull'impatto ambientale e trovare una soluzione



SAN PIERO A SIEVE — Non c'è pace per i residenti nella zona dello stabilimento di Massorondinaio a San Piero a Sieve che si sono detti preoccupati per "una nuova attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi" in progetto nell'area.

I cittadini, assisti dai consulenti ambientali con cui ormai collaborano da anni, hanno inviato le loro osservazioni alla Regione Toscana e al Comune di Scarperia e San Piero, con la speranza di arrivare a "una soluzione che tuteli cittadini e imprese".

Negli anni numerosi esposti hanno segnalato disturbi causati da rumore, polvere e maleodoranze provenienti dallo stabilimento "I controlli effettuati hanno portato a diffide, revoche, ricorsi al TAR, controricorsi e infine a una sospensione della produzione di conglomerato bituminoso, subordinandone la ripresa alla messa a norma dell'impianto" è quanto ricordano i membri del Comitato di Massorondinaio.

"Il proprietario dello stabilimento ha iniziato l'iter per una nuova attività di recupero rifiuti speciali non pericolosi - è quanto ha reso noto il Comitato civico in una nota - ovvero dedicare una zona dello stabilimento allo stoccaggio di materiali definiti non pericolosi solo per la concentrazione delle sostanze pericolose che contengono, da frantumare con un apposito frantoio installato a ridosso del fiume Sieve e del parco pubblico. Questa attività si andrebbe ad aggiungere a quelle già esistenti (impianto di conglomerato bituminoso, impianto di frantumazione inerti e impianto di betonaggio), rendendo ancora più critica la convivenza tra residenti e attività produttiva. Il paradosso è che molte delle abitazioni circostanti lo stabilimento sono state costruite dal proprietario dello stesso. Infatti negli ultimi anni il contesto urbanistico circostante l’insediamento è profondamente mutato, tant'è che la ASL ha invitato il Comune di Scarperia e San Piero a una approfondita analisi in merito ai progetti di sviluppo territoriale cercando soluzioni logistiche che permettano la prosecuzione dell’attività dell’impianto produttivo ed al contempo garantiscano il benessere dei cittadini residenti nelle vicinanze dello stesso".


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